P007 – Distacchi e separazioni (M. Bottino)

Anche quando si saprebbe cosa fare, come agire, c’è sempre qualcosa o qualcuno che dall’esterno ci rende difficile, se non impossibile, una scelta verso strade diverse.
Formazione Puntopiù · Dicembre 6, 2020


Molte persone sono consapevoli della propria storia personale e sentono le proprie emozioni; conoscono le proprie mancanze e ciò che desiderano e soffrono per quanto mai avuto. Ma, a volte, la vita sembra che non debba mai prendere una piega diversa e, in attesa di un “destino migliore”, i giorni si susseguono come un copione che si ripete all’infinito.

Anche quando si saprebbe cosa fare, come agire, c’è sempre qualcosa o qualcuno che dall’esterno ci rende difficile, se non impossibile, una scelta verso strade diverse.

Donne, che investite totalmente del loro ruolo di mogli e madri, non si riconoscono più nella loro essenza femminile o uomini che sentono un’appartenenza e un’accoglienza solo se il loro comportamento è aderente alle aspettative socio-genitoriali.

Quando ci si trova invischiati in questi stili di vita, ci sono degli atti di forza da compiere che implicano dei passaggi attraverso il dolore; occorre trovare o crearsi, “ex novo”, degli spazi propri dove potersi riconoscere.

E non sono le separazioni dalle persone la soluzione. Può essere un sogno, un’illusione, un’immagine, un luogo… l’importante è non confondere le cose.
Perché troppo spesso ci si separa dalle persone per non accettare di perdere qualcosa di noi; a volte il contrario: ci distacchiamo da noi per non perdere le persone.

Ciò da cui ci si deve separare e rompere sono alcune dinamiche interpersonali che ripetono copioni antichi della propria vita.

L’ostacolo maggiore di questo passaggio è il timore di distruggere tutto: un rapporto, un matrimonio, un’amicizia; spezzare un legame affettivo.

E non si considera che ciò che si ha paura di rovinare è già più che rovinato e logorato dal motivo stesso per cui ci si sente inadeguati, non accettati e non riconosciuti.
Il più delle volte questi rapporti difficili sono, in realtà, inesistenti da un punto di vista di contatto e comunicazione profondi. Ciò che si crede di salvaguardare, con i nostri atteggiamenti passivi, è solo una parvenza di rapporto.

In tutto ciò la propria responsabilità più grave è l’enorme quantitativo di odio e violenza che viene agita nel momento in cui, mentendo con noi stessi, neghiamo la nostra storia, con una falsa accettazione di situazioni che, invece, arrecano rabbia e sofferenza inespresse.

La forza di una persona non sta nell’essere adulti, ma nell’essere onesti.
C’è una grande forza nel riconoscere  e ammettere onestamente
ciò che si prova  e ciò che si vuole, qualunque cosa sia.
(Anthony De Mello)

Conduce: dr. Maurizio Bottino

N.° slide:  21 – Durata:  76′

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