G018 – Segnali d’allarme nella scrittura dei bambini (E. Manetti)

Per prima cosa si deve specificare che per parlare di un “segnale d’allarme” il segno deve essere frequente, ripetuto, permanente nel tempo e riconoscibile.
Formazione Puntopiù · Dicembre 3, 2020


Nella scrittura dei bambini, scrittura spontanea e senza il controllo che può avere un adulto, sono spesso riconoscibili dei “segnali d’allarme”, segni grafici che sono messaggi  di sofferenza, di emotività mal gestita e vere e proprie implicite richieste di aiuto.

Questi “segni” sono più frequenti in bambini e adolescenti cresciuti in una società con poche regole, con famiglie dissestate e iperprotettive, con bambini che hanno una grande difficoltà ad avere senso della disciplina e capacità di concentrazione, spesso in competizione con se stessi e gli altri riguardo alle prestazioni scolastiche, con il fenomeno del bullismo sempre più allarmante.

Quali sono dunque gli attuali “segnali d’allarme”?

Per prima cosa si deve specificare che per parlare di un “segnale d’allarme” il segno deve essere frequente, ripetuto, permanente nel tempo e riconoscibile.

Il “segnale d’allarme” di una scrittura di un bambino  può essere utile per capire  quale potrebbe essere il motivo del suo disagio (insicurezza, senso di inadeguatezza o di esclusione, difficoltà nella comunicazione ecc.) e conseguentemente quale potrebbe essere la funzionale strategia per migliorare la sua prestazione scolastica e il suo inserimento in classe.

La dr.ssa Elena Manetti,  docente di grafologia ed autrice di numerose pubblicazioni, collabora con il Laboratorio di Pedagogia Sperimentale di Roma III.

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